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LE ADOZIONI A DISTANZA

ADOZIONI A DISTANZA. Cosa sono? Come si fa? Una chiara spiegazione.

 

 LE ADOZIONI A DISTANZA - ULTIME NOTIZIE 

 Questo importante progetto, frutto della Collaborazione ultradecennale fra il Gruppo Mamme di Pertegada e l'Associazione Mission Onlus di Udine, prosegue grazie ai "padrini" che anche quest'anno, in piena pandemia, hanno voluto essere presenti

 Grazie dunque alle famiglie, ai gruppi di amici ed Associazioni della nella nostra Comunità (17) e delle zone limitrofe (6). 

  L'Associazione Mission Onlus veicola ai Missionari presenti nei vari Continenti le offerte raccolte che servono ad offrire alla popolazione indigena beni di prima necessità e formazione culturale.

 Le Missioni si occupano principalmente dei minori ed operano dunque prevalentemente in ambito scolastico, dalle scuole materne alle scuole superiori professionali. Formano Educatori affinché proseguano in maniera autonoma, ma sempre sotto la supervisione delle Suore, l'attività dell'insegnamento.

  E' bene precisare che si parla di "sostegno” alla Comunità e non di adozione del singolo: le risorse raccolte aiutano il fanciullo, simbolo del sostegno a distanza attivato dal benefattore ma solidalmente sostengono anche la famiglia, l’amico bisognoso, il compagno di banco…. 

 E’ per questo che negli ultimi anni si tende a parlare di sostegno alle “scuole" anziché al singolo. Un esempio recente è l'attivazione del Progetto "Semente del Futuro" in Brasile seguito dalle Suore della Congregazione di Sant'Eusebio, operative nel mondo dell'istruzione, il cui obiettivo primario consiste nell'accudire 60 bambini dai 6 ai 12 anni, dalla mattina al pomeriggio, offrendo loro, oltre alla formazione scolastica, merende, pranzi, vestiti, medicine, materiale scolastico e supporto vario alle famiglie più bisognose. 

  Tutto questo viene realizzato grazie non tanto dai contributi dei governi locali, molto spesso a loro ostili ma principalmente grazie alle offerte ricevute dai Benefattori. 

 Dalle Missioni arrivano biglietti di auguri, fotografie, pagelle, letterine di ringraziamenti dei bimbi anche se in questi ultimi anni, a causa delle tensioni politiche locali che mettono in pericolo la loro l'incolumità e quella degli abitanti, la corrispondenza si è notevolmente ridotta. 

 I Missionari rientrano in Italia per i rituali corsi di aggiornamento e si rendono disponibili, nel limite del possibile, ad incontrare i Benefattori.    Nel Centro Missionario di Udine vengono, inoltre, organizzati dei corsi mirati per i Volontari che desiderano affrontare un’esperienza di Solidarietà nelle Missioni. 

 L'Associazione Mission Onlus ha sede a Udine, in Via Treppo n.3 - sito: www.mission-onlus.it; e-mail: uff.missioni@diocesiudine.it; pec: missiononlus@pec.it; tel. 0432 414501 - 414512; C.F. 940 90 500 300.

  DAL MESE DI MARZO 2020  QUESTI SONO I BAMBINI ADOTTATI DAI "PERTEGADESI"

       ARGENTINA        2

       BOLIVIA              2

       BRASILE              4

       PERU'                  3

       ERITREA             2

       ETIOPIA             3

       INDIA                2

       LIBANO             3 

      THAILANDIA      2

Per altri particolari apri l'allegato in fondo alla pagina

  

  

CHE COSA SI INTENDE  PER ADOZIONE A DISTANZA.

È  una forma di sostegno economico mirato a garantire ad una persona - solitamente un bambino - del Sud del mondo i beni primari: alimentazione, cure mediche, vestiario, istruzione ed educazione.

È una forma di aiuto che nasce negli anni '70 e si sviluppa negli anni '80. Il primo riferimento esplicito "ufficiale" all'adozione a distanza lo troviamo al n° 93 dell'enciclica di Giovanni Paolo II "Evangelium Vitae" (1995).

La formula dell'adozione a distanza è nata anche dall'intento di rendere meno anonime le offerte, creando una relazione tra il benefattore e il beneficiario, stimolando così l'interesse e la comprensione del donatore nei confronti dei problemi in cui si dibattono milioni di essere umani: denutrizione, malattie, analfabetismo, sfruttamento, schiavitù.

 

CHI SONO I BENEFICIARI DELL'ADOZIONE A DISTANZA.

Ovviamente i primi beneficiari sono i bambini, la parte più debole e vulnerabile di ogni forma di società. Non dobbiamo mai dimenticare, però, che dietro ad ogni bambino c'è una mamma, un papà, una famiglia, una storia fatta di abitudini, tradizioni, cultura.

L'aiuto che dicideremo di offrire ad un bambino africano, asiatico o sudamericano, dovrà essere estremamente gratuito, nel senso che non potremo mai pretendere di interferire con la sua cultura o di sostituirla con la nostra.

A rendere speciale questo tipo di adozione è proprio il fatto che si riesce ad aiutare una persona senza che questa venga sradicata dal proprio contesto familiare, sociale, culturale, facendo in modo di creare una struttura che permetta al bambino di continuare a vivere nel suo habitat naturale.  Niente a che vedere quindi con l'adozione fisica nè con l'adozione intenazionale che crea sì nuovi vincoli relazionali, na che recide i rapporti d'origine.

 

COME SI DIVENTA "GENITORI A DISTANZA".

Non è certo una donazione in denaro che ci fa diventare "genitori", anche se ovviamente anche di questo c'è bisogno. Il desiderare che una bambino entre a far parte della nosta famiglia, sia pure solo con la sua fotografia e con il suo nome, richiede un interesse vivo, reale, di condividere con lui non solo "cose" (l'offerta in denaro, l'invio di un pacco...), ma anche i nostri sentimenti, il nostro amore per l'uomo, per la sua incomparabile dignità di figlio di Dio.

Quando nel 1993 il CMD (Centro Missionario Diocesano) di Udine ha accolto le prime richieste di adozioni da parte dei nostri missionari, abbiamo pensato che potevano essere un valido  strumento pedagogico per promuovere l'educazione alla mondialità, la presa di coscienza dei problemi del Sud del mondo, la ricerca di una cambiamento di mentalità che porta ad un nuovo stile di vita, più essenziale e meno "sprecone".

Se ci sentiamo di percorrere questa strada, se accettiamo di essere "disturbati" dalla povertà, allora possiamo anche essere "genitori a distanza".

 

CHI SONO I "GENITORI A DISTANZA" O "PADRINI E MADRINE", COME NOI PREFERIAMO DEFINIRLI.

Ovviamente l'adozione non è riservata solo alle famiglie, ma è aperta alle varie associazioni, gruppi di preghiera, gruppi missionari, colleghi di lavoro, ecc. E non è riservata solo agli adulti; è molto bello, ad esempio, insegnare ad un bambino a pensare ad un fratellino lontano, educandolo così  alla condivisione; particolarmente significativo è adottare un bambino in occasione del Battesimo di un proprio figlio, donandogli la nostra fede arricchita da un'opera di carità e inverando così ilVangelo che ci dice come la fede sia senza le opere.

E poi ci sono le occasioni come la prima Comunione, la Cresima, il Matrimonio, quando due sposi possono cominciare con il far posto nel cuore ad un figlio lontano in attesa di quel figlio che poi "invaderà" anche tutta la loro vita.

E perché non aiutare un bimbo in ricordo di chi non c'è più? Quando muore una persona cara, soprattutto un figlio, questa ci lascia un patrimonio d'amore che non può andare sprecato; a volte, per evitare la sofferenza, vorremmo smettere di amare e vivere una vita da "spettatori", ma l'amore è un dono che ci è stato dato da Colui che per primo ci ha amati e continuamente ci chiede di trasmettere questo suo amore.

 

LE MODALITA' DELLE ADOZIONI

Le adozioni proposte dal nosro Centro Missionario richiedono, da parte del padrino/madrina, un impegno di 5 anni e un versamento annuale di € 225,00; la quota adottiva  rimane invariata per tutto il quinquennio e su essa non viene effettuata  alcuna trattenuta; le modalità di versamento sono diverse e vengono concordate all'inizio dell'adozione.

I bambini da  adottare possono essere africani, asiatici e sudamericani, ma la disponibilità dipende dalle richieste che ci pervengono dai vari missionari, anche se da parte nostra - quando si decide di accogliere un bambino - sarebbe meglio non dettare  tante condizioni...

Al momento dell'adozione viene consegnata la foto del bimbo corredata dai suoi dati anagrafici e dall'indirizzo del missionario/a responsabile. Nel caso in cui non si potesse proseguire l'adozione per il tempo stabilito, il sostenitore si impegna ad informare la Segreteria del Centro Missionario.

Per coloro che non si sentono di impegnarsi per cinque anni, ci sono i progetti di "sostegno a distanza" che possono esaurirsi con un  unico versamento, sempre di € 225,00.

 

IL RAPPORTO CON IL BAMBINO ADOTTATO

Se ai padrini chiediamo la costanza e la puntualità nei versamenti, ai missionari chiediamo lo sforzo di mantenere vivo il rapporto con i benefattori, dando, almeno una volta all'anno, (è difficile poter chiedere di più) notizie sui bambini. Tenendo conto di fenomeni di mobilità delle persone, dell'inesistenza di indirizzi civici, della diversità linguistica e dei problemi che possono nascere da un contatto diretto tra persone che non si conoscono e che vivono in culture differenti, il nostro Centro ritiene opportuno che ogni tipo di comunicazione si  svolga attraverso i missionari.  Inoltre, ogniqualvolta un missionario rientra in Italia, organizziamo un incontro tra il missionario stesso e i padrini e le madrine dei bambini di cui è responsabile, in modo da promuovere la reciproca conoscenza, da "formare famiglia", prima di tutto fra noi, per poter essere famiglia anche per quel bambino lontano, per i suoi genitori, per i suoi fratelli.

Ci rendiamo conto che è difficile non aver notizie per mesi, o avere solo notizie generiche; è difficile lasciarsi andare ad amare qualcuno di cui  sappiamo poco o niente, qualcuno che in ogni momento potrebbe ammalarsi, soffrire e morire lasciandoci qui ignari e impotenti; ma è  proprio questa  gratuità che i aiuta ad elevare un sintimento di semplice filantropia all'altezza della carità di Cristo.

 

Concludiamo con una brevissima statistica: il primo bibo adottato, nel luglio 1993, è stato Madu, indiano; l'ultimo, nel settembre del 2000, è Surachai Yorher, thailandese. Tra Madu e Surachai una lunga teoria di 1265 bambini che, grazie alla generosità di tante persone possono guardare al futuro con maggior speranza.

 

L'esperienza di qusti anni, la riuscita degli incontri che periodicamente promuoviamo tra i missionari e i padrini e le  madrine dei bimbi adottati, la rete di umana e cristiana solidarietà che si è creata, ci esortano a continuare su questa strada, perchè adottare un bambino non è solo compilare un bollettino postale, o firmare  un assegno. Il bambino che enra nella nosra famiglia deve essere con noi sempre: quando ci sediamo a tavola, sperando che anche lui possa mangiare; quando andiamo a fare la spesa, pensando che ogni nostro spreco è qualcosa sottratto a lui; quando la sera ci chiudiamo nella nostra casa, sperando che  lui abbia almeno un riparo; quando preghiamo e raccomandiamo al Pade i nostri figli, raccomandando al Padre anche quel nostro figlio lontano.

Non un'emozione superficiale e fugace, ma condivisione vera, che ci faccia sentire come nostra la fatica di vivere di quel "nostro" bambino, la soffrenza di non poter fare di più.

 

  INFORMAZIONI

 Chi volesse ricevere ulteriori notizie e avere chiarimenti può rivolgersi:

 alla Signora Maria Vesca in Neri -via Florida, 20 - Pertegada;

tel 347 0036819 e 0431-55461

 

 

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